Intervista a Lisa Ginzburg

Disegno: Dervenn

Pura invenzione

In “Pura invenzione” si viene a stabilire una forte affinità tra il mondo di Mary Shelley, figlia di una delle più grandi femministe del XVIII secolo, e la sua realtà domestica.
Quanto crede che ancora oggi le relazioni familiari siano determinanti nella divisione dei ruoli tra uomo e donna? E quali sono, a suo avviso, le nostre principali conquiste rispetto alla realtà della scrittrice inglese e gli aspetti su cui, invece, dovremmo soffermarci per permettere a bambine e bambini di affacciarsi sul mondo con la stesse opportunità di sogni e conquiste?

Lisa Ginzburg

Penso che le relazioni familiari non siano progredite quanto le evoluzioni delle condizioni femminile e maschiLe richiederebbero. Le donne soprattutto sono andate molto avanti, gli uomini in parallelo conoscono una forte crisi di identità, ma gli schemi familiari non rispecchiano questa trasformazione, con il risultato che tutto è piuttosto arenato, e comunque non fluido, e tanta violenza e prima ancora tanto rancore stanno annidati, repressi, e dove non ci si separa, tante situazioni domestiche (con luminose eccezioni, naturalmente) comportano il sacrificio della piena espressione di uno dei due, o di entrambi.

L’emancipazione femminile ha di sicuro fatto dei passi, molti passi rispetto a due secoli fa, ma non c’e’ ancora pieno riconoscimento della grande forza ispiratrice / generatrice della donna, pensandola non come singola persona, ma come entità femminile. La natura creativa, inesauribilmente salda di una donna in equilibrio con la vita è qualcosa di grande, e che non riceve il giusto omaggio che dovrebbe.