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Quante volte ti hanno urlato per strada “Ciao bella”, “vietti a fa un giro” o toccato il culo sull’autobus? Macchiata da sguardi affamati che ti fanno sentire sporca, da volerti strofinar via tutta la pelle. E a te, quando non c’hai provato con quella che ti mangiava con gli occhi, te l’hanno fatto pesare eh? “Sfigato”, “Ma che sei frocio?”, “Che non ti piace la fica?”
Fa comodo fare gli occhi dolci al cameriere e bere gratis tutta la sera no?
“Oooo te rode er culo, ma che c’hai er ciclo?”
E se per strada finisce male, le botte se le becca sempre lui. Tu gli insulti da troia.
Davvero tutto questo ci rappresenta?

ControStorie è una piattaforma che si propone di raccontare, attraverso molteplici forme di espressione artistica, le nostre storie quotidiane di ragazzi e ragazze. Siamo di più degli stereotipi che ci hanno affibbiato, abbiamo visioni diverse e modi creativi per esprimerle. Vogliamo portare alla luce la complessità della realtà. Vogliamo proporre un discorso alternativo che possa finalmente prescindere da una cultura oppressiva che non ci rappresenta. Mostriamone le distorsioni, le microviolenze che ci opprimono inconsapevolmente tutti i giorni. Rivendichiamo le nostre complessità e ricchezze. Se vuoi farne parte, con il nostro blog,diamo vita a controstorie